Molti dipendenti rimangono dove sono non perché vogliono, ma perché i costi di lasciare sono più alti di quelli di restare. Nell’ultimo anno, però, qualcosa è cambiato.
Ne parla oggi un interessantissimo articolo di Riccarda Zezza su Il Sole 24 Ore.
Con la fina della pandemia stiamo assistendo a un aumento record del numero di dimissioni. Cos’è successo? È successo che i costi del rimanere sono aumentati – per cause correlate al crescente fenomeno del burnout – mentre quelli del lasciare si sono abbassati, perché la pandemia ha consentito di risparmiare.
Un recente report di Microsoft afferma che il 40% delle persone sta pensando di cambiare lavoro entro l’anno: la cattiva notizia, per le aziende, è che a riuscirci saranno i più talentuosi. Sono tre, in particolare, i fattori decisivi che spiegano questo fenomeno:
⚠️ La forza lavoro è esausta. L’invasione del digitale ha eliminato i tempi morti. Il tempo passato globalmente nelle riunioni online è più che raddoppiato. L’ondata di produzione digitale ha contribuito a far sentire le persone in trappola: davanti al computer, esattamente come alla catena di montaggio, i lavoratori hanno iniziato a farsi delle domande sul reale senso di quello che fanno.
⚠️ I manager hanno perso di vista i collaboratori e coltivano l’illusione di riprenderne il controllo semplicemente tornando alle vecchie modalità di lavoro. Indietro, però non si può tornare: le prassi lavorative innescate dalla pandemia hanno introdotto nella dimensione aziendale valori che adesso non possono sparire per magia. Questi valori sono destinati a cambiare le regole del gioco.
⚠️ L’autenticità è diventata un motore di produttività e di benessere. Ci siamo scoperti, ci siamo mostrati nelle nostre case, per come siamo, immersi nella nostra realtà quotidiana, e così facendo abbiamo anche imparato a farlo: vogliamo davvero tornare a nasconderci?
Sempre secondo il report, chi ha avuto relazioni più trasparenti con i colleghi ha sperimentato maggiore benessere e produttività. Perché, quindi, dovremmo voler tornare indietro? Il lockdown ci ha insegnato che possiamo lavorare con profitto e avere al tempo stesso un maggior controllo della nostra vita. Se le aziende vogliono fingere che tutto questo non sia mai successo allora è meglio andare altrove.

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