Questo post inizia con una provocazione: siamo sempre molto bravi a parlare di diritti, a rivendicarli, a chiamarli in causa. Siamo invece molto meno solerti quando si tratta dei doveri. Ma possono esserci diritti senza doveri?

Quando si parla di lavoro, è innegabile che molti diritti sono oggi in pericolo. Non sono lacrime di coccodrillo, sono evidenze. L’onda lunga di una crisi economica che fra alti e bassi dura ormai da una dozzina d’anni sta un pezzo per volta erodendo mezzo secolo di conquiste sociali.

Tuttavia, la provocazione di cui sopra ci serve per dire che i diritti non si difendono arroccandosi sullo status quo, traccheggiando, preferendo la strada facile o convincendosi che la passività di un sussidio sia un’opportunità.

I diritti si difendono con un’assunzione di responsabilità da parte di tutti. Si difendono con l’integrità. Si difendono, insomma, attraverso una rete di valori che coinvolga tutta la supply chain del mercato di lavoro e che sappia disinnescare gli opportunismi e le spregiudicatezze che purtroppo una situazione del genere non può che solleticare. Opportunismi e spregiudicatezze che stanno da entrambe le parti della barricata.

La piena trasparenza, l’onestà e la serietà sono i doveri che salveranno i diritti.



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trasparenza, valori
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